Cos’è il Coming out

Cos’è

L’espressione “coming out” deriva dalla frase inglese “coming out of the closet” che significa letteralmente “uscire dall’armadio”, e viene utilizzata per descrivere l’azione di dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale o identità di genere.

 

Perchè si fa

Il coming out esiste perché è comune dare per scontato che le persone che ci circondano siano eterosessuali e cisgender (che si identificano nel sesso biologico).

 

E' un processo

Dichiarare di essere gay, bisessuale, pansessuale, transgender, non-binario, asessuale o altro, è più un processo che una dichiarazione unica.

Il primo coming out è quello che facciamo a noi stessi, quando prendiamo consapevolezza del nostro orientamento sessuale e della nostra reale identità di genere. Una volta acquisita questa consapevolezza, aprirsi con gli altri può diventare molto più spontaneo.

Per quanto oggi sia più comunemente accettato avere identità sessuale o di genere atipica (nel senso di non comune), il timore più diffuso per chi sta pensando di fare coming out, è proprio quello di non essere accettato, compreso o di essere giudicato negativamente. Per questo, fare coming out è e deve essere una scelta convinta e personale.

 

Una scelta personale

A differenza dell’”outing” che indica l’azione di rivelare l’identità sessuale o di genere di qualcuno senza il suo consenso, il coming out è una scelta totalmente personale: ognuno è e deve essere libero di scegliere come, quando, se e con chi aprirsi. È infatti assolutamente normale che ci siano persone con cui si preferisce evitare di dichiararsi.

 

Cosa considerare se vuoi fare coming out

Per decidere se farlo o meno ci sono diverse aspetti che devi considerare, in particolare relativamente al contesto in cui ti trovi. In primis, devi valutare quanto è aperto e sensibile a certe tematiche l’ambiente che ti circonda (a scuola, a lavoro, in famiglia o in una qualche comunità). Se pensi che fare coming out ti metta in pericolo, oppure ti esponga al rischio di perdere supporto emotivo e/o economico dalla tua famiglia, potrebbe essere meglio attendere un momento o una situazione più sicura e accogliente.

 

Aspetti positivi

Anche gli aspetti positivi dipendono molto dal contesto in cui ti trovi, ma ne esistono diversi e di grande valore.

Fare coming out è prima di tutto un atto liberatorio e c’è un motivo se le celebrazioni LGBTQIA+ hanno il nome di “pride” (orgoglio),  il contrario del concetto di vergogna. Molti studi confermano che la maggior parte delle persone che sono “out” pubblicamente vivono una vita più sana e soddisfacente, da ogni punto di vista. In particolare, “uscire allo scoperto” può contribuire a diminuire i tuoi livelli di stress e a migliorare quindi le tue esperienze relazionali.

 

Come farlo

Non esiste un modo giusto o sbagliato per fare coming out. Sei tu che scegli se farlo e in che modalità.

Alcuni consigli sono

• iniziare parlandone prima e confrontandosi con altre persone che si identificano LGBTQIA+ o con chi sappiamo essere aperto e senza pregiudizi

  • • fare ricerche online o presso centri LGBT+ sia per autoeducarsi e prendere ispirazione, che per sapere come rispondere alle possibili domande e dubbi di amici e cari

Qualunque sia la tua scelta, #LoveAsYouAre!

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